anatomia dell’ansia

ansia_mobileCi sono momenti in cui tutto ci riesce facile e fluido, quasi che avessimo un tocco magico sulle cose,ed altri in cui non riusciamo a fare bene nemmeno le cose più semplici. Tutto diventa difficile e macchinoso

Avviene inoltre che quando abbiamo più preoccupazione, abbiamo più interesse a far sì che le cose vadano bene, quasi sempre andiamo peggio, facciamo più errori e le nostre performances si riducono.
Cosa determina questa differenza?
Sembra quasi che un demone interno dispettoso e beffardo si diverta a metterci il bastone tra le ruote, proprio quando meno lo vorremmo.
Perché?
La risposta che diamo tutti è dire che quando ci si tiene molto ad una cosa si è più agitati. Vero. Ma cos’è l’agitazione? Come funziona?
Quando stiamo facendo qualcosa senza pensare se quello che facciamo è molto importante, lo facciamo bene, fluidamente, brillantemente, se lo padroneggiamo tecnicamente. Questo avviene perché siamo completamente assorbiti da ciò che siamo facendo. Se stiamo ad esempio facendo un lavoro che sappiamo fare, come montare un mobile, staremo attenti a ciò che stiamo facendo ma non staremo a pensare che se dovessimo sbagliare qualcosa ciò ci comporterebbe delle pesanti e negativi conseguenze…. Potremmo sempre rismontare e rimontare……. Siamo concentrati su ciò che stiamo facendo, senza problemi.
Ma se la stessa attività fosse osservata da un nostro parente che facesse il mobiliere, forse cominceremmo ad essere meno tranquilli….Cominceremmo a pensare che lui potrebbe notare i nostri errori, considerarci poco capaci, un po’ imbranati…e magari potremmo fare qualche sbaglio grossolano e fare una brutta figura….Cominceremmo a sentire quel fastidio, quella tensione che sappiamo di solito non avere…anche se il nostro parente non fosse assolutamente interessato a monitorare la nostra attività per giudicarci. Il lavoro comincerebbe a diventare faticoso quando normalmente è divertente…sentiremmo una tensione anche muscolare, una fatica a concentrarci…ed altro ancora.
Cosa è successo?
Abbiamo perso il qui ed ora e siamo andati nel futuro e nel passato. Non solo ma abbiamo fatto una cosa assolutamente deleteria: abbiamo occupato la mente con altre cose che non c’entrano con il montaggio del mobile. E logicamente, abbiamo ridotto il tempo che il nostro cervello dedica al lavoro di montaggio. Il centro dell’attività mentale è stato occupato da pensieri come: E se adesso sbaglio qui? Cosa penserà? Poi va a finire che mi prende in giro con tutti per mesi….Ma perché non se ne va di la’ a vedersi la TV? Dunque dove ero rimasto? Aspetta che rileggo le istruzioni….penserà che sono stupido…
Ovviamente ora stiamo esagerando, ma l’anatomia della distrazione e dell’ansia è proprio questa.
La mente quindi esce dal presente, da ciò che ha di fronte e corre nel futuro o nel passato, o, per meglio definire il meccanismo mentale, occupa la mente con cose che ha appreso in passato o che ritiene possano accadere in futuro. E’ di tutta evidenza che se “penso” a qualcos’altro che non sia come montare pezzo per pezzo il mobile, attimo dopo attimo, perdo di concentrazione ed efficienza.
Lo “stato di grazia” è dato proprio da quei momenti in cui non ci si preoccupa delle conseguenze e dei rischi delle azioni che si stanno facendo ma si pensa unicamente a fare al meglio le cose che si stanno facendo.
La perdita dello “stato di grazia” non avviene solo quando ci si fa preoccupare dall’esito di ciò che stiamo facendo, ma ANCHE quando ci facciamo prendere da troppa sicurezza, Perché? Perché la troppa sicurezza è ancora una volta un’uscita dal qui ed ora. La troppa sicurezza prende il posto della concentrazione e comincia a girare nella mente con i suoi concetti di vanagloria…”ma cosa vuoi che sia…è fin troppo facile…ci vuole altro per mettermi in difficoltà….è una sciocchezza….Ovviamente queste ed altre considerazione vanitose, sono processi di pensiero che “prendono il posto” del qui ed ora, e….riducono le capacità di operare. Sono fughe nel passato….ricordi di quando si è avuto successo, di quando ce l’abbiamo fatta…Ed infatti è così che ad esempio squadre che avevano già vinto una gara importante si sono fatte raggiungere e superare: per eccesso di sicurezza.
Ecco perché per ottenere le migliori perfomances nella vita non occorre autoipnotizzarsi con “pensieri positivi” che diventano disturbanti come i pensieri e le convinzioni negative, ma occorre cancellare tutti quei processi mentali che portano nel passato o nel futuro, tutti quei pensieri che sono ansia o ricordo.
Quanto più la mente è vuota, tanto più è efficiente.
( Sergio Davanzo – EDA Personal Coaching)

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