In EDA COACHING si definisce un NED (Nucleo Emotivo Disturbante) una struttura di pensiero di natura subconscia o del tutto inconscia, che è la responsabile di uno stato emozionale negativo.
In genere si tende a spiegare gli stati emozionali negativi come causati da eventi situati nel passato che non sono stati sufficientemente capiti ed elaborati e “reintegrati” nella personalità adulta.
Questo modo di definire certi processi mentali può anche essere corretto ma non spiega come fare per risolvere una sofferenza emozionale. Chi ha fatto psicoterapia sa che comprendere le ragioni sa che comprendere le ragioni di un comportamento non basta a modificarlo.
La cosa che principalmente occorre fare per risolvere un problema emotivo o psicologico, è cambiare la reazione che la mente ha di fronte ad una certa situazione. Alla fine di questo si tratta….di fronte a determinate situazioni le persone a volte hanno reazioni che non sono utili ma dannose. Poco importa sapere perché quel tipo di reazione si sia instillata nella mente, molto conta invece sapere come cambiarla e/o annullarla.
Quello che è certo è che quando una reazione di manifesta, questa avviene perché la mente “pensa” qualcosa di negativo al riguardo. Il problema è che quasi sempre non si riesce ad identificare cosa la mente pensi e soprattutto, come neutralizzare questi pensieri.
Una cosa a cui non si è mai data grande importanza, a parte alcuni psicoterapeuti e psicanalisti molto attenti ed originali come Freud e Lacan, e in generale la PNL, è la funzione del linguaggio. Noi tutti usiamo il linguaggio con grande scioltezza ed intensivamente, ma quasi nessuno di noi si è mai chiesto cosa succede nella mente quando pensiamo e quando poi parliamo.
Se infatti dico: tu sei un incapace e poi dico tu NON sei un incapace e poi ancora dico tu potresti non essere un incapace, dico tre cose molto diverse vero? Eppure l’unica differenza tra la prima e la seconda frase è una parole di tre sole lettere che è “NON”. Queste tra minuscole lettere fanno una differenza abissale nella mente che le elabora. Allo stesso modo se uso la terza, “potresti non essere” la mente di chi ascolta percepisce ancora un’altra significato. Cosa vuol dire tutto ciò? Che la mente quando pensa è molto PRECISA e non approssimativa. E questo significa che il solo mettere un NON in una frase cambia radicalmente il modo in cui le sinapsi registrano ciò che viene detto e pensato.
Ora sarebbe logico pensare che se una certa situazione provoca ad esempio ira, questo potrebbe significare che la mente PENSA qualcosa di molto preciso rispetto a ciò che provoca la sua ira, e non qualcosa di approssimativo…e la stessa cosa potremmo ipotizzarla per logica per la paura, il panico ecc.
Ecco. Questo è il punto che guida le nostre tecniche. Indagare cosa esattamente la mente PENSA in certe situazioni, perché i pensieri non sono tutti uguali. Ogni situazione caratterizzata da emozione ha “dietro” un pensiero PRECISO che va individuato.
Ma cosa avviene una volta che esso sia stato individuato? Esso viene portato alla luce della coscienza ( non sarà più sub-conscio) e verrà fatto oggetto della tecnica abreativa di EDA che porterà il pensiero a destrutturarsi e a depotenziarsi, liberando la persona dalla forza emotiva che lo contiene…e il sollievo che si otterrà sarà radicale ed immediato.